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FIABE


La fata del sorriso
Raffaella Munno

C’era una volta una piccola formichina ma talmente minuscola che aveva paura di tutti gli altri insetti che svolazzavano nel suo giardino .
Ogni giorno frettolosamente si recava nella cucina della casetta di campagna di Valentina e rubava molliche di pane per sfamare la sua povera mamma ormai anziana.
Un giorno prese uno dei pezzetti più pesanti e ci mise quasi un’ora per portarlo alla tana che distava appena pochi metri.
La mamma preoccupatissima quando la vide rientrare presa dall’ansia esclamò: “non devi farlo più, sei troppo piccola e intorno al giardino ci sono pericoli enormi, sono stata in pena per te”.
La formica amareggiata da quella ramanzina, lasciò nella tana il pezzetto di pane e disse: “mamma ma io lo faccio per te!”.
Poi, intristita andò fuori come ogni notte a contemplare la luna.
Sognava di volare in alto per poter osservare il mondo con occhi da gigante, e vedere finalmente tutti gli insetti che tanto la spaventavano per la loro grandezza, più piccoli di lei anzi minuscoli.
Così accarezzata dal bagliore della luna pian piano si addormentò.
Ma all’improvviso dall’erbetta una vocina:
“sveglia…sveglia tu…”
“chi è che mi chiama?” Esclamò la formichina.
“Sono la fata del sorriso e sono qui per riportare luce sul tuo faccino dato che la paura lo ha tutto oscurato”.
Ciao fata, ma dimmi come posso fare? Sono anni ormai che provo a sorridere ma non riesco mentre intorno a me insetti enormi volano sulla mia testa felici e spensierati!
E la fata rispose:
“La grandezza è relativa. Valentina non da importanza alle molliche di pane che lascia cadere sul pavimento per lei sono piccole e inutili, mentre tu dai a quelle un’importanza enorme e sono addirittura pesanti. E poi non è vero che sei così piccola…”
La fatina prese tra le mani un moscerino che svolazzava beatamente nel giardino ...
“Guardalo…è minuscolo, è più piccolo di te e ora ascolta la sua filastrocca”:
e il moscerino cominciò.....
“Son piccolino ma canto e ballo
Sono intonato più del gallo
Non penso al brutto perché non lo vedo
Ma rido alla gioia perché ci credo.
Formichina…e tu credi alla gioia?...”
La formichina rispose senza pensare “ si!...ci credo”.
E cominciarono entrambi a cantare quella spensierata filastrocca sotto la luna, a ridere e scherzare senza alcun pensiero brutto per la testa.
La gioia non va mai negata perché non possiamo ricercare qualcosa che per noi non esiste.
Buona notte bambini
E quando ci sono i brutti pensieri nella nostra testa...
cantiamo insieme la filastrocca del moscerino.


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